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LO SPECCHIO
IL VIAGGIO
IL MAESTRO
TRACCE
“OLTRE”
LO SPECCHIO
Il rumore dei ricordi
vibra nella stanza dalle pareti di seta rossa, schermi come melograni
rincorrono i nostri giochi.
Traspare nelle radici, l’assordante vociferare dei lavoratori accompagnato dal canto di mille pale d’acciaio. Vola un airone tra i canaloni di ciottoli, sabbia e specchi d’acqua nel cui riflesso un bambino percorre il suo cammino, come un batter d’ali, s’imprime indelebile il sorriso.
Si accendono le calde luci della sera, le immagini si attenuano, i vocii aumentano e l’attenzione è unicamente dentro di te, nello specchio di chi hai di fronte nel riflesso sconosciuto.
Traspare nelle radici, l’assordante vociferare dei lavoratori accompagnato dal canto di mille pale d’acciaio. Vola un airone tra i canaloni di ciottoli, sabbia e specchi d’acqua nel cui riflesso un bambino percorre il suo cammino, come un batter d’ali, s’imprime indelebile il sorriso.
Si accendono le calde luci della sera, le immagini si attenuano, i vocii aumentano e l’attenzione è unicamente dentro di te, nello specchio di chi hai di fronte nel riflesso sconosciuto.
VIAGGIO
Lo
sguardo vaga
mentre
l’autobus corre
lungo
i vicoli e le piazze
di
Madrid. Leggo piccoli libri
di
scrittori spagnoli.
Scrigni
preziosi, che amplificano
le
scene di chiaro/scuri dai caldi colori.
I
GIGANTI
“IL MAESTRO”
Uomini d’insaziabili
saperi
volgono
lo sguardo lontano
oltre la conoscenza
abbracciano
le storie degli uomini
lottano
contro le assenze
insegnano
illimitati sapori
Uomo
di cultura, di conoscenza,
nel sentirsi
Poeta tra Poeti
Artista tra Artisti
Maestro di vita
Si
intrecciano i viaggiatori
portati
dal vento
bandiere
che sventolano
al
loro passaggio
I N C
A N T I
le
vite di uomini immortali
sulle
strade del mondo
per
sentirsi vivi
Tracce
“OLTRE”
Come
un mendicante
elemosino
la vita, frammento
invisibile
di eternità
Si
nascondono i segni della speranza
in
barre IcomunicativeI
cadute
come angeli
in
pianeti esterni al sole
in
software iridescenti
Mi
sono ripresa i sogni
e Pulsano profonde
le mie radici
alte
s’innalzano le
pendici del sacro calice
nei
profili dei tempi
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